Il promontorio di Capo Berta, che divide il comprensorio del Golfo Dianese dal comune della vicina Imperia, è stato inserito nell’elenco della regione Liguria quale Sito di Importanza Comunitaria di natura terrestre con denominazione “Capo Berta“.

Allo stesso tempo i suoi fondali sono stati inseriti – assieme a quelli di Diano Marina e del vicino Capo Mimosa – nello stesso elenco quali S.I.C. marini con la denominazione “Fondali Capo Berta – Diano Marina – Capo Mimosa” perché parte di un sistema caratterizzato da un inestimabile patrimonio naturalistico.

Fondali C.Berta - Diano Marina - Capo Mimosa - Fotografia concessa da Informare ASD

Sic marino “I fondali di Capo Berta – Diano Marina – Capo Mimosa” – Foto di Informare ASD

Siti di interesse comunitario e Zona speciale di conservazione

Il sito di interesse comunitario (S.I.C.) è definito dalla direttiva comunitaria n° 43 del 21 Maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatica conosciuta anche come “Direttiva Habitat” attiva in Italia dal 1997.

Il termine S.I.C. è usato per definire un’area che contribuisce in modo significativo a mantenere e ripristinare un certo tipo di habitat (tipologie definite in un elenco della direttiva Habitat) o a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente delle tipologie di specie (definite in un elenco della direttiva Habitat).
Inoltre un S.I.C. è un’area che contribuisce al mantenimento della biodiversità della regione in cui si trova. Sono esclusi gli uccelli previsti nella Direttiva 79/409 CEE o Direttiva Uccelli.

Ogni stato membro della Comunità europea deve redigere un elenco di siti (S.I.C.) di importanza comunitaria nei quali appunto si trovano habitat naturali e specie animali e vegetali. Sulla base di questi elenchi la commissione redige l’elenco dei siti d’interesse comunitario, entro sei anni dalla dichiarazione di S.I.C. l’area deve essere dichiarata dallo stato membro Zona speciale di conservazione (Z.S.C.).

L’obiettivo è quello di creare una rete europea di Z.S.C. e zone di protezione speciale (Z.P.S.) destinate alla conservazione della biodiversità chiamata Rete Natura 2000.

In Italia l’elenco dei S.I.C. e Z.P.S. è redatta dalle Regioni e dalle Province che con l’aiuto di associazioni specifiche ed esperti e tutti i progetti che possono avere incidenze significative sui vari siti devono essere assoggettati alla procedura di valutazione di incidenza ambientale.

L’ambiente marino e terrestre del S.I.C. di Capo Berta

L’ambiente marino del S.I.C. di Capo Berta, attraversato dall’antica passeggiata a mare conosciuta come Incompiuta che collega Diano Marina a Imperia, è ricco di specie sia vegetali che animali e i fondali sono prevalentemente di natura sabbiosa; ospitano in particolare la Posidonia oceanica (tra i 10 e 30 metri di profondità) e la Cymodocea nodosa una pianta che invece si sviluppa entro i 10 metri poiché richiede luminosità.
Oltre a queste si possono trovare una grande quantità di pesci, molluschi, crostacei e anche un vario mondo coralligeno.

La Posidonia Oceanica

E’ una pianta caratterizzata da fiori e frutti, si presenta in foglie verdi lunghe (circa di un metro) e unite a fasci. Forma estese praterie soprattutto nei fondali sabbiosi dove aderisce formando robusti rizomi.
Vive in ambiente con temperature che possono variare tra i 10° e 28° C mentre non tollera le variazioni di salinità. La posidonia, che fornisce riparo a numerose specie, in passato è stata utilizzata in molti modi ma dopo varie ricerche che hanno portato alla consapevolezza dell’importanza per l’ecosistema è diventata una specie di pianta marina da salvaguardare.

Fondali davanti a Capo Berta: Posidonia Oceanica – Foto concessa da Informare ASD

Cymodocea nodosa

Una pianta che richiede molta luminosità la si trova quindi entro i dieci metri di profondità in una fascia sottile antistante la prateria di Posidonia oceanica.

Pesci, molluschi e crostacei

Tra i pesci che possiamo trovare nelle praterie di Posidonia Oceanica ci sono: Nherophis maculatus (Pesce ago macchiato), lo Zeus Faber (Pesce San Pietro), l’Octoplus vulgaris (Polpo). Quest’ultimo, il polpo, di famiglia dei molluschi, può superare i dieci kg di peso ed una lunghezza di oltre un metro.
Lo si può trovare in fondali molto bassi ma anche in profondità oltre i cento metri. Si nutre di crostacei, pesci, molluschi che cattura con i suoi lunghi tentacoli.

Il mondo coralligeno – Fotografia concessa da Informare ASD

Il mondo coralligeno

Per coralligeno si intende una biocenosi (comunità delle specie di un ecosistema che vive in un determinato ambiente) di organismi bentonici calcarei (vegetali e animali) che colonizza rocce e fondali rocciosi, ma anche sabbiosi, poco illuminati (tra i 25 ed i 200 metri di profondità).
Ricordiamo che tra le specie peculiari che costituiscono il coralligeno di Capo Berta ci sono:

  • la Paramuricea clavata (Borgogna rossa);
  • l’Eunicella Cavolinii (Gorgogna gialla);
  • l’Eunicella verrucosa (Gorgogna bianca);
  • lo Pteroeides spinosum (Pinnacula);
  • l’Antipathes subpinnata (Corallo nero) e
  • l’Axinella polypoides.